Ayurveda: sei Vata, Pitta o Kapha?
L’Ayurveda è l’antica medicina indiana, ancora molto seguita nel continente dove è nata e si è diffusa, che è diventata nota, almeno superficialmente, in tutto il mondo in quanto la sua filosofia di base non è in contrasto con aspetti religiosi o legati alla medicina occidentale, e quindi viene spesso affiancata ai trattamenti suggeriti dal medico, senza sostituirsi ad essi.
Le basi dell’Ayurveda, che può essere considerata una scienza di vita che riguarda tutti gli aspetti della persona, consistono nel ritenere che il corpo è strettamente in relazione con la mente e con lo spirito, per cui il benessere deriva da uno stato di equilibrio tra questi livelli, mentre un problema di salute subentra quando si alterano i fattori fisici o psicologici o ambientali che determinano l’equilibrio.
Il concetto di partenza è che tutto l’universo e ogni singolo essere umano è composto da cinque elementi: etere, aria, terra, fuoco e acqua, che in ciascuno si ritrovano con una formula originale, ma sempre con la prevalenza di uno o due elementi al massimo.
Le prevalenze, o bioenergie, vengono chiamate Dosha e sono composte dalla combinazione dei 5 elementi. Le 3 bioenergie principali si chiamano Vata, Pitta e Kapha.
Ciascuno di noi appartiene a uno di questi gruppi o a una combinazione di due di questi, sempre solitamente con una prevalenza di uno: conoscere le proprie propensioni aiuta a mantenere un buono stato di salute, adottando eventualmente qualche accorgimento per modificare il proprio stile di vita perché i dosha possono modificarsi secondo varie circostanze, come il cibo, la temperatura esterna, la nostra felicità e l’ora in cui andiamo a dormire.
Per scoprire la propria natura e approfondire questi temi è bene leggere libri e manuali Ayurveda, così da trarne consigli utili per vivere in vera armonia. Alcuni consigli generali possono essere riassunti, a partire dalle tipologie cui si può appartenere: in quale vi ritrovate?
Il tipo Vata ha, mediamente, corpo snello, pelle secca che si screpola facilmente, predisposizione alla carie dentale, occhi piccoli, mangia velocemente, soffre di insonnia, tende a rosicchiarsi le unghie, ha un carattere deciso ed è creativa. Un eccesso di Vata porta a problemi di perdita di peso, dolori penetranti o spasmi, rigidità, intorpidimento, pelle secca, disidratazione, vertigini, insonnia; una carenza di Vata può far sentire pigri e indolenti e, in modo più accentuato, può portare a soffrire di confusione, delirio e perdita di coscienza.
Il tipo Pita ha, di solito, corporatura media, muscolatura e ossatura media, pelle morbida con nei e lentiggini, capelli sottili con tendenza a cadere, forte sudorazione, un buon appetito, apertura verso idee nuove e un carattere deciso con qualità di leader. Uno squilibrio in eccesso di Pitta porta ad acidità di stomaco, pressione alta, eruzioni cutanee e svenimenti, mentre una riduzione porta a cattiva digestione, pallore e senso di freddo.
Il tipo Khapa ha, normalmente, una corporatura incline all'accumulo di grasso, pelle e capelli spessi e grassi, ossatura pesante, una tendenza a dormire troppo e un’intelligenza media, ma sono persone colme di amore e compassione, sulle quali si può sempre contare. Un eccesso di Kahpa determina tosse grassa, prurito, infreddolimento, pesantezza, cisti, edema, digestione lenta, eccessivo desiderio di dormire; una carenza di Kapha darà luogo a giunture scricchiolanti, secchezza, vertigini e perdita di peso.
Qualunque sia il vostro tipo, il messaggio universale è che un buon equilibrio personale passa attraverso la salute sia fisica sia psicologica, che si ottengono con uno stile di vita in sintonia con le proprie inclinazioni e con i principi di una alimentazione sana e varia.