Quali sono le medicine naturali e in cosa consistono
L’attualità porta sempre più spesso a riflettere sulla salute e sulla medicina, su come applicarla in diverse situazioni, da quella preventiva alle terapie in caso di epidemie gravi come ebola, e questo spinge ciascuno di noi a chiedersi quali alternative sia meglio adottare per curare i bambini, gli anziani e per contrastare i lievi o gravi malanni in cui si può incorrere.
Siamo abituati a pensare alla medicina occidentale come in contrapposizione a quella naturale, o a quelle naturali, che a volte hanno tradizioni millenarie, a volte sono recentissime e si propongono con grandi campagne di comunicazione. Tutto questo crea molti interrogativi e dubbi che non favoriscono le scelte e il nostro benessere. Proviamo a chiarire alcuni aspetti di base, così da aggirare pregiudizi e falsi miti.
La medicina naturale comprende diverse aree, di cui la prima è certamente la medicina antica – egizia, greca e romana – che è stata la base per gli sviluppi successivi, ma che oggi non trova applicazione. Le medicine tradizionali, invece, come la cinese, l’ayurvedica e la tibetana per citare le più note, sono ancora oggi funzionanti e punto di riferimento per intere popolazioni. Le medicine etniche, come quelle degli indiani d’America, non sono assurte a livelli di scientificità. Da tutto questo passato sono emerse le medicine naturali moderne che comprendono omeopatia, agopuntura, naturopatia, chiropratica, ecc. Hanno in comune una filosofia di fondo, ovvero il fatto che si basano sul concetto che occorre mantenere o ristabilire un equilibrio generale e per farlo utilizzano le sostanze reperibili in natura (vegetali in particolare, ma anche minerali e animali), il cibo, la respirazione e il movimento, praticato attraverso yoga, qigong e tai chi chuan, e anche la meditazione.
Sulle riviste mediche si dedica spazio ad alcune discipline che è utile conoscer meglio, come ad esempio l’agopuntura. L'agopuntura è una medicina complementare riconosciuta dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, che ne conferma l'efficacia in numerosi disturbi di salute sulla base degli studi scientifici effettuati. È una pratica della medicina tradizionale cinese e che risale probabilmente al 2.500 a.C. Di solito viene prescritto un ciclo di sedute di agopuntura con sottilissimi e flessibili aghi sterili e monouso, che di norma non causano alcun fastidio, applicati in specifici punti in base al disturbo lamentato dal paziente e alla diagnosi, leggermente manipolati e mantenuti in sede per 15-30 minuti e quindi rimossi.
La chiropratica, invece, è una disciplina che riconduce i problemi strutturali del corpo a squilibri tra articolazioni e nervi con il coinvolgimento della colonna spinale, da cui dipendono disfunzioni del nostro organismo, specialmente al sistema nervoso centrale e periferico. La manipolazione chiropratica allevia gli stati di dolore, consentendo l’abbandono di terapie farmacologiche: ne usufruiscono spesso gli sportivi e aiuta gli anziani a mantenere elastiche le articolazioni, ma occorre affidarsi a persone adeguatamente preparate.
L’omeopatia cura il malato e non la malattia, affrontando i sintomi sia fisici che psichici, letti sulla base della personalità del paziente, considerando i suoi stati d’animo, le sue vicende passate, i traumi emotivi, la sua vita di relazione. La visita omeopatica è lunga e accurata: i sintomi della malattia vengono inquadrati anche in base alle loro modalità di espressione: miglioramenti, peggioramenti, sintomi psichici correlati. I rimedi omeopatici si basano su due principi cardine: la diluizione e la dinamizzazione. Le dosi del rimedio sono infinitesimali perché diluendo la sostanza d’origine in acqua e alcol, viene azzerato l’effetto tossico poiché non vi era più traccia della sostanza d’origine ma ne rimaneva solo la sua memoria energetica. Per mantenere l’effetto terapeutico perdendo la sua tossicità, il rimedio deve essere dinamizzato, ovvero scosso per attivare le sostanze inerti. In commercio i farmaci omeopatici si presentano sotto forma di granuli – piccole sfere di saccarosio e lattosio che contengono il principio attivo del rimedio in diverse diluizioni – oppure di gocce e globuli. I globuli vengono preparati come i granuli ma sono più piccoli e si somministrano in monodosi. Le gocce sono a base di tintura madre e occorre diluirle in poca acqua.
Le riviste di medicina sono caute rispetto al suggerire queste pratiche: alcuni medici le propongono, altri le avversano. In ogni caso bisogna sempre affidarsi a esperti e verificare i titoli di studio di ogni specialista.