Le conseguenze del lockdown per il settore della ristorazione
Il settore della ristorazione è uno di quelli che ha vissuto più duramente il lockdown e le fasi immediatamente successive a questo stop forzato, ma necessario, di tutte le attività in Italia.
Anche oggi, a mesi di distanza dalla riapertura e quindi dalla possibilità di accogliere nuovamente i clienti all’interno delle proprie strutture, il mondo di ristoranti, bar, pasticcerie e non solo, fa ancora molta fatica a riprendersi e in molti casi si è dovuto addirittura arrendere alla chiusura.
Nonostante alla riapertura sono stati molti gli italiani che subito si sono concessi il piacere di una cena fuori, sono molti i fattori che non stanno aiutando nella ripartenza.
Basti pensare al distanziamento sociale imposto all’interno delle sale, con i tavoli che devono garantire la corrette distanze sia tra i commensali seduti allo stesso tavolo, sia con quelli dei tavoli vicini. Immaginando una sala con la metà dei posti a sedere, è molto difficile pensare di poter recuperare velocemente i 14 miliardi di euro che il settore della ristorazione ha perso durante il periodo del lockdown.
A pesare sulla ripartenza sono anche le nuove abitudini. Basti pensare all’impatto dello smart working su bar e le tavole calde. Le pause pranzo offrivano un punto di ristoro e di relax a moltissimi italiani, oggi molti mangiano ancora a casa.
Un altro aspetto che sta pesando moltissimo sulle spalle del settore della ristorazione è rappresentato dagli alti costi per le santificazioni e i prodotti necessari ad esse. Infatti per aprire è necessario garantire la massima sicurezza ai propri dipendenti e ai clienti, poi ogni qualvolta una persona decide di accomodarsi in un ristorante, il tavolo e la sedia andranno sanificati prima dell’arrivo di un nuovo cliente. Questo aspetto è necessario, certo, per poter stare aperti e garantire la sicurezza, ma comunque comporta nuovi costi che incidono e non di poco sui bilanci ballerini di questi periodi.
L’estate è da sempre il periodo più intenso per ristoranti e bar, ma con il calo del turismo a settembre saremo costretti a salutare molte delle attività che in questi anni abbiamo conosciuto e amato.
Molti nel settore della ristorazione, per aumentare il proprio giro di affari e non perdere ulteriore terreno, si sono aperti al food delivery e con nuove proposte per il take-away. Molti altri invece hanno snellito i propri menù, per velocizzare cene e pranzi così da avere un ricambio di clienti e garantire lo stesso numero di coperti.
Le idee sono varie, le riviste di settore sono ricche di spunti e iniziative per aiutare in questa fase.
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Oltre a informarsi bene, leggere e scoprire le migliori case history del momento dalle quali prendere spunto, è necessario stringere i denti e non cadere nello conforto. La ristorazione rappresenta una parte importante del nostro PIL e garantisce a moltissimi italiani un posto di lavoro.