Metti una festa di Carnevale
Un momento di festa per grandi e piccoli
Il bello del Carnevale è che è una festa lunga, non “un giorno e via”. Ed è ancora più lunga perché… comincia prima della festa.
Quasi non ha fatto in tempo a passare l’Epifania che panetterie e pasticcerie si sono riempite di chiacchiere e frittelle spolverizzate di zucchero A velo. All’asilo e a scuola i bambini preparano da giorni piccoli lavoretti colorati per addobbare i locali della festa del sabato o del martedì grasso. I ragazzi studiano travestimenti originali e si radunano in piccoli sciami per farsi vedere all’ora del passeggio per le strade del centro (e magari sì, fare qualche scherzo), oppure pensano a come tirarsi a lucido per la serata in discoteca. Noi adulti cominciamo a organizzarci in anticipo per festeggiare con gli amici, a cena fuori, o a casa dell’uno o dell’altro…
Dove trovare l’ispirazione per il vestito di Carnevale
Se tutti ci stiamo preparando a festeggiare il Carnevale, in ogni caso, il primo pensiero è per i bambini. E la prima questione che ogni genitore deve affrontare è: «Da che cosa mi vesto?»
Per evitare che la domanda si trasformi in un tormento, ecco un’idea: cerchiamo l’ispirazione nelle riviste. Se i nostri cuccioli sono dei lettori in erba – o ascoltatori, se sono ancora troppo piccoli per leggere da soli – il costume è già in bella mostra proprio nelle riviste per loro: i supereroi continuano ad animare l’immaginario infantile e, per i maschi, l’ispirazione potrebbe arrivare, a seconda dell’età, da Pixar Cars, Spider-Man o Batman; le femmine saranno felici di poter diventare la regina di Frozen, Elsa, o un’altra Disney Princess per un giorno.
Approfittare del Carnevale per ricevere in abbonamento le riviste per bambini è una coccola per loro (a volte due: ci sono anche le riviste con omaggio!) e una comodità per noi, a un prezzo più che ragionevole.
Se invece vogliamo che inostri figli siano stilosissimi anche a Carnevale, possiamo dare noi un’occhiata a Style Piccoli, che propone tutte le tendenze di moda. Chissà se parla anche del look alla Mercoledì Addams, già considerato il costume più trendy del Carnevale 2023 per le ragazzine!
I dolci di Carnevale: chi più ne ha…
È davvero Carnevale un Carnevale senza chiacchiere e frittelle (vedi sopra)? Certo che no. E sì, si possono sempre comprare, ma tanto vale farle, e far diventare la loro preparazione una piccola consuetudine familiare che si rinnova un anno dopo l’altro.
Chi mescola gli ingredienti, chi valuta la densità, chi taglia le strisce, chi ruba un pezzetto di impasto e se lo mangia ancora crudo… Non è bello ritrovarsi tutti insieme in cucina e finire tra matte risate cercando di mettersi un po’ di farina sul naso a vicenda? È Carnevale e ogni scherzo vale.
Non vale, invece, la scusa del tempo: ne basta poco. Ricette per il mio Bimby, ad esempio, rivela come preparare le frittelle quasi alla velocità della luce e senza mettere in mezzo troppi utensili. E anche le altre riviste di cucina diventano alleati preziosi se abbiamo deciso che, oltre ai dolci, il nostro Carnevale merita un pasto gustoso e, insieme, divertente. Dove scoprire le ricette delle diverse regioni d’Italia, ad esempio, se non su La cucina Italiana? A proposito, seguiteci in una piccola digressione?
Una piccola digressione: le chiacchiere di Carnevale
Chiacchiere di Carnevale (così nell'Emilia settentrionale, a Milano in alcune zone dell'Umbria, nel basso Lazio, in una parte dell'Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e in alcune zone della Sardegna) è il nome più diffuso, ma già in Piemonte e in Liguria i dolcetti carnascialeschi sono conosciuti come bugie (sebbene in certe zone del Piemonte si chiamino risòle).
Tra il Trentino e il Friuli Venezia-Giulia, come pure nella provincia di Ferrara, le chiacchiere diventano crostoli; a Venezia, Vicenza e Padova le chiamano galani (ma nella zona di Agordo, in provincia di Belluno, sono stragoi); in Lombardia si parla di gale o gali, ma di lattughe nel Bresciano e nel Mantovano.
In Emilia-Romagna per indicare le chiacchiere si dice, a seconda delle zone, sprelle, rosoni o sfrappole: un nome non distante da quello delle frappe laziali e delle sfrappe marchigiane. La Toscana, invece, è terra di cenci, struffoli (che a Napoli è il nome di un altro dolce) o croggetti.
Ancora, gli abruzzesi mangiano le cioffe e i molisani i cunchielli, mentre la Sardegna sente l’influsso della Spagna: qui lo zucchero velo finisce sulle maraviglias. Chiusa parentesi.
Una festa di Carnevale: perché no?
Torniamo a noi, cioè al Carnevale e ai bambini. E se organizzaste una festicciola, chiamando amici e compagni dei vostri figli per una piccola incursione incruenta, a base di giochi e allegria? Se ci si mette d’accordo e ci si dividono i ruoli, non è poi un’impresa titanica e diventa un’occasione di chiacchiere tra mamme, una volta tanto di persona invece che nella solita chat dei genitori di classe. Alla merenda pensate voi, prendendo spunti golosi e coloratissimi da Disney in cucina, la rivista in omaggio con altre riviste Panini.
Alle mamme e ai papà degli amici – oltre al “chi passa a prendere chi” e “chi riporta chi a casa” – potete invece affidare l’intrattenimento. Anche per loro, miabbono.com ha un paio di risorse niente male: più che una rivista, Art Attack è una miniera di idee e cose da fare per e con i bambini (tra l’altro, in questo numero ci sono anche i vestiti di Carnevale), e i giochi ELI sono fatti apposta per unire l’utile al dilettevole: mentre ci si sfida a Chi è?, si cerca di rispondere alle Domande a catena e si inventano trame con il Creastorie, si imparano nuove cose in modo facile e divertente. E il pomeriggio passa in un attimo!