I giardini più belli d’Italia che ispirano i nostri spazi verdi
Giardini più belli d’Italia: quali sono?
Quali sono i giardini più belli d’Italia? In primavera, quando la fioritura è al massimo, è una domanda che ci facciamo in tanti, vuoi per scegliere la meta della prossima gita, vuoi per andare alla ricerca di idee da copiare per il nostro giardino.
Il web, come sempre, è prodigo di risposte (a volte anche abbastanza datate: facciamo attenzione ai risultati delle ricerche), ma sono le riviste di giardinaggio – a partire dalle proposte di miabbono.com, con i loro interessanti sconti per chi si abbona – e le testate giornalistiche italiane e internazionali più autorevoli a darci le informazioni più complete, gli spunti più curiosi, le indicazioni pratiche più utili. Un esempio? È di questo mese la classifica dei giardini più belli del mondo stilata dal New York Times: una top 25 in cui l’Italia brilla ben cinque volte.
I giardini di Ninfa, nelle vicinanze di Roma
Sul terzo gradino del podio del New York Times ci sono i giardini di Ninfa a Cisterna di Latina, poco a sud di Roma. Per farci entrare nello spirito dei luoghi, il prestigioso quotidiano statunitense ne ripercorre la storia: “Costruita sulle rovine di una cittadella medievale disposta lungo il fiume che ne condivide il nome, Ninfa fu abbandonata dai proprietari, la nobile famiglia Caetani, intorno al XIV secolo. […] Un discendente, il principe Gelasio Caetani la ereditò nel 1921 e iniziò a piantare tra le rovine”.
È dunque al nobile appassionato di orticoltura, all’aristocratica madre Ada Bootle-Wilbraham e alle generazioni successive della famiglia che dobbiamo lo scenario e l’atmosfera attuali dei giardini di Ninfa, tra rose che si arrampicano sulle mura diroccate, alberi da fiore (tra gli altri, il corniolo e ben 19 varietà di magnolia) e diversi glicini dai fiori bianchi, lilla e rosa. Imperdibile.
Gardenia, il mensile del “Verde d'Autore”
Di Ninfa, il New York Times parla come di “Un giardino che ha preservato nel tempo la sua integrità e la sua antica bellezza”.
Non a caso, una testata “storica” del giardinaggio in Italia come Gardenia non dimentica mai di inserire i giardini di Ninfa tra i giardini fioriti da scoprire in primavera. N.B. Il Giardino di Ninfa è aperto solo nei fine settimana (oltre al 2 giugno e a Ferragosto) fino al 9 novembre; dal 12 luglio al 10 agosto, in particolare, è prevista solo una visita al tramonto: entrambi i percorsi proposti, “Il Giardino di Ninfa e la flora” e “Il Giardino di Ninfa e le rovine”, comprendono anche alcuni spazi segreti del parco.
Quanto a Gardenia, da oltre 40 anni è il mensile del “verde d'autore”, capace di soddisfare sia l’amore per l’estetica del verde, mostrando i giardini più belli, i segreti dei garden designer e tutto l’incanto dell’incontro tra la natura e la mano dell’uomo, sia le esigenze pratiche di chi se ne prende cura: indicazioni puntuali sui lavori di giardinaggio da fare mese per mese per far crescere belli e sani i fiori e le piante.
Gardenia è un'inesauribile miniera di idee verdi per chi ama circondarsi del profumo delle piante e dei fiori.
Il giardino di Villa Gamberaia: vista su Firenze e la valle dell’Arno
“Composto principalmente da cipressi, bossi, tassi, querce, limoni e ulivi – con alcune bordure miste di lavanda, iris e rose – lo spazio è organizzato come un lungo campo da bocce erboso che si apre su una serie di piccole aree a giardino. La disposizione è rimasta in gran parte la stessa dall'inizio del XVII secolo, quando fu progettata da Zanobi Lapi, un mercante fiorentino, insieme ai suoi due nipoti”.
Il New York Times descrive così il secondo spazio verde italiano ammesso nell’olimpo dei giardini più belli del mondo, il giardino di Villa Gamberaia sulle colline di Firenze: una realtà quasi di nicchia rispetto ai giardini più conosciuti, ma forse anche per questo di particolare fascino.
Casa in fiore, alla ricerca della perfezione “nel nostro piccolo”
“Probabilmente l'esempio più perfetto dell'arte di produrre un grande effetto su piccola scala”, scrive di Villa Gamberaia il quotidiano newyorkese, citando la Edith Wharton di “Italian Villas and Their Gardens”. Fatte le debite proporzioni, un po’ l’ideale a cui anche noi aspiriamo quando ci prendiamo cura dei nostri spazi verdi.
Ben vengano, allora, i consigli e trucchi per balconi e giardini che la rivista Casa in fiore rivolge agli appassionati della vita all’aria aperta: una pratica guida mensile per chi ama circondarsi di piante verdi e fiorite per vivere nella natura e scoprirne i ritmi e i segreti.
Oltre a numerose rubriche con tutte le informazioni necessarie al benessere dei nostri angoli verdi di qualunque dimensione, Casa in fiore propone un prezioso Almanacco per coltivare alberi da frutto, orti e giardini, suggerimenti sulla cura delle nostre specie preferite, consigli su attrezzi e prodotti. E indicazioni perché possiamo circondarci di colori e profumi, ma anche per organizzare gite alla scoperta di giardini e parchi famosi, e partecipare a fiere ed eventi che si rivolgono agli amanti del giardinaggio.
Villa d'Este a Tivoli, un giardino “esemplare”
Divenuto governatore di Tivoli, “il cardinale Ippolito II d'Este volle costruire una tenuta stravagante che garantisse la sua eredità”, ricorda il New York Times a proposito della terza realtà italiana ascritta tra i 25 giardini più belli del mondo.
Concepiti dall'architetto Pirro Ligorio del XVI secolo, i giardini di Villa d’Este “non solo raggiunsero l'obiettivo del cardinale d'Este, ma influenzarono la progettazione di paesaggi in tutta Europa. I giochi d'acqua sono sempre stati il punto di forza del giardino di Villa d'Este, che è stato ampliato dai proprietari successivi. Oggi ci sono 51 fontane e ninfei, 398 cannelle e 64 cascate o cascatelle […], con l'acqua che scende dalle scale, si riversa in lunghi canali decorativi e nasce intorno alle sculture classiche”. Un must.
Il Mio Giardino, giardini raccontati e istruzioni per l’uso
Niente di strano se ci si imbatte in un servizio su Villa d’Este sfogliando Il Mio Giardino: la rivista racconta i giardini storici e contemporanei da visitare, suggerisce itinerari botanici e paesaggistici e propone un’agenda degli eventi e iniziative di settore.
E, anche se tra le sue pagine non troveremo le istruzioni per costruire fontane che riproducono musica d'organo come quelle dei giardini di Villa d’Este a Tivoli, faremo comunque il pieno di idee per il giardinaggio: specializzato nella cura degli esterni, il magazine spiega come scegliere piante e fiori da giardino, come curarli, dove posizionarli, come riconoscere attrezzi e prodotti adeguati a ogni circostanza, e mostra passo dopo passo come seminare, piantare, potare...
La rivista è la guida per quanti hanno la passione del giardinaggio fai da te, che accompagna nelle operazioni da fare in orti e giardini, ma anche in casa e sul terrazzo. Un punto di riferimento e uno strumento prezioso per chi vuole avere piante sempre in forma, belle e sane.
Il Sacro Bosco di Bomarzo, un giardino mostruoso e misterioso
Il suo nome ufficiale è Sacro Bosco, ma è più conosciuto come “parco dei mostri” di Bomarzo e c’è un perché. Come ricorda il New York Times, l’elemento più iconico del giardino a circa 100 chilometri da Roma è “una gigantesca bocca di pietra spalancata con zanne tozze e un'iscrizione sotto di esse che recita ‘Ogni pensiero vola’. La Bocca dell'Inferno, come viene chiamata, è uno dei circa 40 mostri e strutture in pietra scolpiti in loco sotto la direzione dell'architetto Pirro Ligorio e del proprietario cinquecentesco della proprietà, Pier Francesco Orsini”.
Certo è che il giardino di Bomarzo rispecchia il gusto manierista per il bizzarro dell’epoca in cui venne progettato e realizzato, ma i suoi elementi giganteschi – nella Bocca dell’Inferno e in molte altre costruzioni si può perfino entrare – determinano un rapporto sconcertante con la natura e l'intenzione dietro le sculture e le altre opere resta un mistero: collocato in un’area intermedia tra arte, magia e letteratura, il Sacro Bosco di Bomarzo continua a essere un luogo intriso di fascino e mistero che sollecita l’immaginario del visitatore.
Pollice verde, giardinaggio senza sorprese
Se il “parco dei mostri” di Bomarzo merita una visita proprio per il piacere di lasciarsi avvolgere dal suo alone di mistero, ai nostri giardini, orti e terrazzi chiediamo piuttosto di essere spazi rassicuranti, se non addirittura vere e proprie oasi di relax.
Ecco allora perché fa al caso nostro Pollice Verde, rivista di giardinaggio davvero semplice e dallo spirito pragmatico, per chi vuole ottenere risultati sicuri e senza… sorprese!
Mensile attento anche alla convenienza negli acquisti presso vivai e garden center, Pollice Verde risponde alle esigenze degli amanti del giardinaggio fai da te che vogliono un giornale soprattutto pratico. Per questo è ricca di consigli, ma anche di veri e propri tutorial e flash sulle tendenze più recenti del gardening.
Fucsia, coleus, asperium e altre meraviglie fiorite facili da coltivare e gestire sono solo le ultime “emozioni di stagione” sulle quali la rivista punta l’attenzione.
Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo a Moncalieri: simmetrie e understatement
Già residenza estiva dei Marchesi di Barolo (dei quali Silvio Pellico fu per un periodo segretario e bibliotecario), poi orfanotrofio e infine in rovina, nel 1948 casa e giardini di Vigna Barolo furono acquistati da Umberta Nasi Ajmone-Marsan, nipote del fondatore della Fiat Giovanni Agnelli.
Se oggi il New York Times inserisce gli spazi verdi della proprietà nella sua rassegna dei giardini più belli del mondo, è perché all’epoca Ajmone-Marson si affidò all'architetto paesaggista britannico Russell Page, che già stava realizzando un giardino per suo cugino Gianni e la moglie, Marella Agnelli.
Il coinvolgimento immersivo di Page – il solo progetto richiese due anni di intenso lavoro – ebbe come risultato, così il NYT, una vista del giardino dalla villa sublime, grazie a una combinazione di simmetrie e understatement.
Bonsai & news, il giardinaggio tra filosofia e arte
L’esperienza di Moncalieri e le scelte di Umberta Nasi Ajmone-Marsan e Russell Page dimostrano come circondarsi della bellezza del verde richieda riflessione e approfondimento, perizia e pazienza.
La stessa filosofia vale a tutti i livelli, dal grande parco al piccolo angolo verde domestico. Ce lo dimostra, all’altro estremo dimensionale rispetto a Villa Silvio Pellico-Vigna Barolo, la rivista Bonsai & news che rappresenta un unto d’incontro tra Oriente e Occidente e un punto di riferimento per chiunque coltivi una forma di giardinaggio che molti considerano addirittura un’arte.
Anche grazie alle sue illustrazioni accuratissime, Bonsai & news divulga la pratica del bonsai basandosi su esperienze scientificamente documentate e provenienti dal Giappone: un periodico che gli appassionati di giardinaggio in miniatura collezionano come un’enciclopedia da consultare in ogni momento per trovare le risposte ai loro dubbi e curiosità, ma anche l’ispirazione giusta alla ricerca della forma perfetta.